Care vibrisse,
in previsione della Festa del gatto, ho pensato di rendere omaggio alla Margot, una mia modella di vecchia data.
Modella riluttante, a ben vedere, visto che la presenza della macchina fotografica è sempre stata solo tollerata (avete presente quei clic terribilmente fastidiosi emessi dalla reflex? Ecco, appunto).
La micia in questione è solita intraprendere lunghissimi soliloqui, caratterizzati da una serie ritmata di brevi miagolii sommessi e acuti. Lamentele? Forse, visto che se le chiedi spiegazioni («Margot, che c'è che non va?»), la pronta risposta consiste in altri miagolii accompagnati dallo sguardo altezzoso di chi non vuole essere contraddetto. E si può continuare così, per minuti, in un botta e risposta che termina solo se le viene lasciata l'ultima parola. Pardon, l'ultimo "miao".
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